Le usanze delle notte di Capodanno

Col passare del tempo, l’avanzare veloce della tecnologia e il susseguirsi delle generazioni, le tipiche usanze del Capodanno si sono man mano perse. Alcune rimangono radicate, altre vengono modificate in base alla città d’origine. Di molte si conoscono le gestualità ma non i significati.

Ecco che allora vogliamo ricordarvi un po’ dei rituali tipici della notte di San Silvestro, per far sì che i festeggiamenti – siano a casa, al ristorante o in un locale – tornino ad assumere un po’ dello spirito romantico e tradizionale di un tempo.

  • Indossare intimo rosso

Lo facevano gli Antichi Romani, perché il rosso richiamava il sangue e la guerra. Era un modo per allontanare la paura, in tempi in cui le battaglie erano all’ordine del giorno. Coi secoli il significato è andato modificandosi, diventando semplicemente un segno di buon augurio. Le ragazze, più dei ragazzi, amano indossare sotto al vestito un bel perizoma rosso fuoco… soprattutto se sanno che la notte di Capodanno si concluderà “coi botti”!

  • Mangiare le lenticchie a mezzanotte

Ma anche chicchi d’uva e melograno. Perché? Le lenticchie portano soldi, più se ne mangiano meglio è. Di questi tempi ce ne vorrebbe un’insalatiera intera per ognuno di noi, ma capiamo che potrebbero essere indigeste. Stessa cosa vale per gli acini d’uva, usanza molto in voga in Spagna, dove se ne mangia uno per ogni rintocco dell’orologio in piazza durante le colorate feste di San Silvestro.

  • Sparare i fuochi d’artificio

Anticamente, il fuoco ha sempre significato purificazione. Per questo col tempo si è sviluppata l’usanza – purtroppo anche pericolosa – di sparare fuochi d’artificio dal balcone o in piazza. A Roma dalla mezzanotte in poi decine di quartieri si trasformano in campi di battaglia e girare per strada diventa un rischio. Un consiglio? Accendete tante candele in balcone, fate una bella foto e postatela su Facebook!

  • Gettare roba vecchia dalla finestra

In un vecchio film in bianco e nero con Toto’, la notte di San Silvestro si assiste ad uno spaventoso lancio di oggetti dai balconi per le strade di Roma. La mattina dopo le vie sono invase da sedie rotte, tavolini, comò, anche water e interi servizi da thé mai utilizzati. Un po’ troppo! Questa usanza si è man mano misurata andando lentamente scomparendo. Per “gettare” il passato alle spalle, potreste semplicemente buttare nel secchio qualche indumento troppo stretto, l’orsacchiotto di pezza che usava vostro figlio ormai cresciuto o il VHS di “Scemo e più Scemo”, che tanto il registratore non ce l’avete più.

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