La celebrazione del Capodanno ha origini antichissime, probabilmente i primi furono i Babilonesi nel 2000 a.C. che festeggiavano l’inizio dell’anno nuovo durante l’equinozio di primavera, stagione di rinascita, fioritura, e di nuova semina nei campi. Era una festa legata alla rinascita della Terra.
Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno durante il solstizio d’estate.
Ma, allora, perché festeggiamo oggi l’inizio dell’anno nuovo in pieno inverno e non in primavera?
Gli antichi Romani festeggiavano l’inizio dell’anno nuovo inizialmente a fine Marzo, ma il loro calendario subiva di continuo trasformazioni e cambiamenti a causa delle volontà di colui che era al potere, nel 46 a.C. Giulio Cesare creò, seguendo il calendario Giuliano fissando come inizio dell’anno il 1° gennaio. La festa di Capodanno trae origine dai festeggiamenti in onore del dio romano Giano da cui trae origine il nome del mese di gennaio.
Il popolo romano per celebrare questa festività era solito invitare gli amici e i parenti a pranzo dove veniva anche scambiati alcuni omaggi come ad esempio mieli, fichi e datteri secchi come segno di auspicio e di buon augurio.
Durante il Medioevo molti paesi europei adottarono il calendario giuliano, ma soltanto con l’instaurazione del calendario Gregoriano istituito da papa Gregorio XIII nel 1582 divenne ufficialmente il 1° gennaio l’inizio dell’anno nuovo. Al giorno d’oggi è diventata una ricorrenza civile nella quale si festeggia insieme agli amici l’arrivo del nuovo anno, in Italia esistono molte usanze come mangiare le lenticchie e il cotechino a mezzanotte.